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Posts written by The Joker

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    Cinque volte GTA
    Il titolo più atteso degli ultimi anni è finalmente arrivato. L'abbiamo giocato a lungo, senza un minuto di sosta e quello che segue è il nostro dettagliato giudizio
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    L'abbiamo aspettato a lungo negli ultimi anni, studiando ogni singola, microscopica informazione che in questi mesi Rockstar ha rilasciato, centellinando ogni dettaglio sul gioco attraverso precisi e furbi annunci apparsi sui siti web più disparati e sulle riviste di settore più blasonate. E alla fine il fatidico giorno è arrivato: Grand Theft Auto V è finalmente disponibile sul mercato nelle due versioni per PlayStation 3 e Xbox 360. Noi abbiamo giocato il più a lungo possibile la prima delle due, perdendoci letteralmente nelle mille vie di Los Santos e venendo rapiti da paesaggi dall'incredibile dettaglio e da una vastità che ha pochissimi paragoni in ambito videoludico. E ve lo vogliamo dire da subito, così da non farvi perdere ulteriore tempo se non siete interessati a leggere e ascoltare le nostre impressioni: GTA V è un capolavoro di valore indiscutibile per tutto quello che è in grado di offrire al giocatore dal primo momento in cui viene avviato, fino a molto tempo dopo aver completato la campagna principale. Ovviamente non manca qualche piccola sbavatura che cercheremo di analizzare nel corso di questa recensione, ma deve essere ben chiaro fin da queste prime righe che ogni singolo difetto del gioco diventa piccolo al punto di sparire davanti all'incredibile mole di contenuti inclusi nel pacchetto. E ora cerchiamo di entrare nel vivo di Grand Theft Auto V

    Chi fa da sé fa per tre
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    Senza dubbio la novità più importante del sequel è la presenza di tre protagonisti le cui vicende narrate si intersecano continuamente all'interno della trama. Senza voler rischiare spoiler eccessivi vi basti sapere che le tre figure si muoveranno secondo degli stimoli ben precisi, senza preoccuparsi troppo di pestarsi i piedi a vicenda, quando necessario per perseguire i propri obiettivi, ma sempre ben consapevoli dello strano e forte legame che li tiene incollati tra loro. Michael e Trevor in particolare hanno una lunga storia e un passato in comune estremamente travagliato. Franklin invece si ritroverà nel mezzo a fare molto spesso da paciere tra i due e a cercare di carpire ogni singola informazione e trucchetto conosciuto dai suoi due amici, a tratti antagonisti. È il più giovane dei tre, viene dal ghetto e il suo essere di colore lo obbliga a rimanere ancorato a degli stereotipi di vita ben precisi ma che vuole a tutti i costi scardinare. Come per CJ, il mai dimenticato personaggio di San Andreas, Franklin vuole quasi riscattarsi, cercare l'ascesa in campo criminale per dimostrare che può allontanarsi dalle orribili e spietate guerre tra band per puntare decisamente più in alto ed essere riconosciuto come qualcuno che è riuscito a farsi da sé. Ma dove Rockstar ha saputo sicuramente brillare nella sceneggiatura è con gli altri due comprimari. Trevor è lo psicolabile, fuori di testa, violento e spietato ma con uno strano rispetto nei confronti della famiglia, non necessariamente la sua. Forse, nel lungo percorso di gioco, si trasforma un po' troppo presto in una "macchietta" visto che il giocatore si rende ben presto conto che ogni volta che decide di controllarlo andrà incontro a missioni fuori di testa, governate dagli assurdi scatti d'ira del personaggio che lo portano a infilarsi ancora di più in situazioni ai confini della realtà. Ma la perfezione narrativa si raggiunge con Michael, quello che meglio impersona l'anti-eroe per definizione di Rockstar, una piccola porzione di Niko Bellic, un piccolo spicchio di Tommy Vercetti e tanta ispirazione dalla cinematografia più recente. Ex rapinatore, salvato dalla morte e dalla galera grazie ad un losco accordo con un agente dell'FIB (non è un errore, è proprio l'FBI in versione GTA) desideroso di fare carriera, Michael si ritroverà suo malgrado obbligato a tornare in azione anche soltanto per sfuggire ad una famiglia che lo sta soffocando composta da una moglie che lo tradisce con sportivi di dubbia moralità, da una figlia pronta a diventare persino una pornostar pur di trovare i suoi quindici minuti di notorierà e da un figlio che scimmiotta quella figura di nerd desideroso di uscire fuori dagli schemi a cui ognuno di noi, almeno una volta, ha pensato. A nostro parere Michael è il personaggio che funziona meglio, il più profondo e meglio raccontato nel corso della lunga campagna principale. Franklin e Trevor ci sono apparsi talvolta un po' forzati nei loro comportamenti, specie all'inizio quando il trio è in via di formazione e si percepisce una certa leggerezza da parte di Rockstar nel farli entrare in comunicazione alla ricerca di un fine comune. Ma come funzionano in termini di gameplay? In modo piuttosto semplice anche se un po' troppo guidato come ci aspettavamo con preoccupazione fin dal giorno dell'annuncio di questa particolarità del sequel. Quasi in ogni momento potremo passare da uno agli altri protagonisti, semplicemente tenendo premuto il tasto giù della croce direzionale e selezionando il comprimario da controllare. Entreremo nei suoi panni dopo una transizione di qualche secondo ritrovandoci nel bel mezzo di quello che stava facendo. Ci sono alcune eccezioni: talvolta non sarà possibile selezionare altri personaggi per questioni di trama, mentre nel corso delle missioni saremo obbligati a rimanere ai comandi del personaggio con cui si è avviata la stessa, a meno che questa non preveda la presenza anche degli altri protagonisti. In quest'ultimo caso sarà sempre il gioco stesso, in modo molto scriptato, a consentirci di passare dall'uno all'altro in base alla situazione, in alcuni casi in modo obbligato (per svolgere delle attività che permettono alla missione di andare avanti), in altri lasciando la libertà al giocatore di scegliere chi comandare. Sono proprio questi i momenti che funzionano meglio permettendoci ad esempio di controllare l'autista di un veicolo durante un inseguimento e lasciando al computer l'incombenza di sparare ai bersagli o viceversa potremo scegliere di essere noi a premere il grilletto mentre è l'intelligenza artificiale che ci scorrazza in giro per la città. Sul totale del gioco si tratta di una percentuale di casi sicuramente minore rispetto a quando ci ritroveremo ai comandi di un singolo personaggio per l'intera durata della missione e questa è forse l'unica vera occasione mancata di GTA V. Ci sarebbe piaciuto poter scegliere di affrontare qualsiasi missione con qualsiasi dei protagonisti, o anche soltanto quelle secondarie scegliendo di farci accompagnare magari dall'uno o dall'altro. Probabilmente questo avrebbe portato ad una trama più superficiale e meno precisa nella narrativa, ne siamo consapevoli, ma è comunque un peccato non poter passare a prendere Trevor in macchina, ad esempio, per portarlo a fare una partita a tennis mentre si sta controllando Michael, oppure soltanto per vedere le sue reazioni mentre ce lo portiamo dietro quando siamo ai comandi di Franklin obbligato dalla missione a utilizzare un carro attrezzi per rimorchiare vetture in giro per Los Santos. Sono dettagli è vero, ma siamo convinti che molti giocatori di GTA V si aspettavano una libertà totale nelle gestione dei tre protagonisti. Che qui però, manca.

    E tutto questo ben di Dio da dove salta fuori?
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    Quello che invece proprio non manca è la possibilità di dedicarsi a un mare di attività che vanno ben oltre la "semplice" campagna principale. A fianco al nugolo di missioni principali e secondarie che è possibile affrontare (vi rimandiamo al box dedicato alla questione) c'è ovviamente tutto quello strato di possibilità extra che GTA V è in grado di offrire rispettando alla perfezione la tradizione della serie. Tutto parte da Los Santos, l'enorme area di gioco che il giocatore imparerà a scoprire pian piano, nel corso dei suoi lunghi viaggi in macchina o in qualche altro mezzo di trasporto. Ma non è solo l'agglomerato urbano costruito con grande fedeltà sulla base dei principali quartieri di Los Angeles a stupire, ma anche e soprattutto le numerose zone che circondano la città principale. Troveremo boschi di conifere dove è possibile persino andare a caccia, un aeroporto internazionale, una enorme base militare, persino un centro di ricerca scientifico con tanto di antenne paraboliche e un appezzamento di terreno dedicato alla raccolta di energia elettrica attraverso enormi pale eoliche. E poi una vasta area rurale, un polo industriale e il porto, senza contare fiumi, canali di scolo fognari, montagne, laghi e un mare enorme che circonda la mappa e che può essere attraversato in lungo e in largo sia sopra che al di sotto della sua superficie visto che in GTA V è possibile nuotare ed esplorare le profondità marine sia in apnea che magari dopo aver rubato un piccolo sottomarino monoposto. Ma quello che veramente stupisce è l'attenzione al dettaglio, l'incredibile cura di Rockstar nel portare su schermo in modo credibile tutta questa "geografia". Ogni zona ha i suoi pedoni, le sue vetture, un preciso stile architettonico, persino il manto stradale cambia e ovviamente si modificano flora e faune incontrate. Il tutto si amalgama alla perfezione con un risultato artistico eccellente che permette di capire a colpo d'occhio in quale area di Los Santos o delle zone limitrofe siamo finiti, anche soltanto ammirando la palette cromatica utilizzata. Ci si può letteralmente perdere per la mappa di gioco soltanto perché si vuole magari girovagare per un'ora cambiando continuamente macchina o moto, saltando in sella a una bicicletta lungo il passaggio pedonale di una simil-Venice Beach, oppure salendo a bordo di un piccolo aereo monoposto pronti a lanciarsi con il paracadute una volta raggiunta un'altezza considerevole per magari atterrare su una spiaggia e qui rubare un jet ski per saltare sulle onde di un mare che si è appena increspato a causa del maltempo. Non mancano infatti le condizioni metereologiche variabili e il ciclo completo giorno-notte in tempo reale. Pensate che sia tutto? Ovviamente no visto che abbiamo appena grattato la superficie. Come già visto in GTA IV, anche questo quinto capitolo si porta in dote uno smartphone a cui possono accedere i tre protagonisti (con la chicca dei tre differenti modelli che rappresentano le tre alternative che realmente troviamo sul mercato moderno). E con questo non potremo soltanto scambiarci messaggi ed email con gli altri personaggi del gioco ma accedere alla versione Rockstar di Internet con tanto di Facebook e Twitter personalizzati (LifeInvader e Bleeter), ai mercati finanziari dove è possibile effettuare manovre di borsa e ad un numero enorme di siti dove fare acquisti online per vedersi recapitati a casa questo o quel modello di aereo, elicottero, vettura sportiva ed arma. Con l'immancabile tocco dello sviluppatore rappresentato da un carro armato all'ultima moda o da una macchina esotica in tiratura limitata dal prezzo esorbitante. Non manca nulla e all'interno del mondo di gioco troviamo persino cartelloni pubblicitari, trasmissioni televisive e radiofoniche che spesso si richiamano tra loro aumentando il realismo e la credibilità dell'universo mediatico messo in piedi da Rockstar per rendere vivi e credibili Los Santos e i cittadini che la abitano.
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    Ok è GTA, e quindi bisogna guidare?
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    Ovviamente sì visto che il gameplay di base è quello tipico della serie: si gironzola per la città con il personaggio che si preferisce avendo la totale libertà di svolgere una tra le numerose attività accessorie e quando si è pronti ci si dirige verso una "lettera" sulla mappa che corrisponde a uno degli interlocutori principali della storia oppure a uno dei tanti personaggi pronti ad affidare missioni secondarie ai protagonisti. Si assiste alla sequenza d'intermezzo e nella maggioranza dei casi ci si trova a bordo di qualche mezzo pronti a dirigersi verso il punto di svolgimento della missione. Il modello di guida è, anche questo, piuttosto fedele alla tradizione con i mezzi che offrono un minimo di varietà nella gestione della fisica in base alla loro stazza e a quanto possono essere considerati dei veicoli sportivi, con le eccezioni del caso dei velivoli e dei mezzi più "strani" come sommergibili o jet ski che offrono talvolta anche dei controlli peculiari. Avendo come riferimento il precedente quarto capitolo si nota probabilmente una natura ancora più arcade dei veicoli, soprattutto negli urti contro gli ostacoli e gli altri mezzi, visto che la ripartenza è ora molto più rapida mentre abbiamo notato che il sistema dei danni, per quanto presente, è molto più permissivo rispetto al passato. Tra l'altro, ad allontanare maggiormente l'aderenza dalla realtà del sistema di guida, ci si mette la possibilità di controllare i veicoli mentre sono in volo così da poterli ad esempio raddrizzare, o al contrario farli girare su loro stessi e, nel caso in cui si finisca a terra ribaltati, basta una pressione dell'analogico destro per far ritornare il veicolo nella posizione corretta. Probabilmente è una scelta un po' estrema di Rockstar che potrebbe far storcere il naso a qualche giocatore, ma non ci sentiamo di criticarla visto che riesce ad aumentare ulteriormente il flusso del gameplay senza obbligarci magari a scendere da un veicolo per cercarne un altro se per qualche motivo una macchina della polizia è riuscita ad alterare la nostra traiettoria di volo. All'interno del discorso fatto all'inizio di questo articolo, ci sono altri tre elementi deficitari nel gioco, delle piccole sbavature che pur non alterando in modo sensibile il nostro giudizio, ci sembra corretto riportare in sede di recensione. Iniziamo dalle rapine. Nel corso della storia di GTA V ci saranno cinque momenti cardine della trama in cui ci ritroveremo a svolgere una serie di missioni di preparazione a un colpo particolarmente importante per la vita dei protagonisti e per il prosieguo della narrazione. Dovremo effettuare dei sopralluoghi sul posto da colpire e recuperare materiali, armi ed eventuali veicoli. Non possiamo nascondere che Rockstar ci aveva caricato molto in merito a queste fasi facendoci credere di trovarci di fronte a momenti di grande libertà dove il giocatore poteva sfogare tutta le sue necessità strategiche. In realtà, concretamente, ci si limiterà a scegliere uno tra i due approcci possibili, solitamente uno basato sull'uso della forza bruta per assaltare l'obiettivo e uno maggiormente focalizzato sull'astuzia visto che in GTA V è possibile anche attivare lo stealth e stordire i nemici alle spalle. La scelta della squadra da portarsi dietro, composta da NPC in grado di guadagnare esperienza di rapina in rapina è praticamente solo di facciata visto che la loro reale influenza sullo svolgersi della missione è minimale anche perché il successo del colpo è in larga parte determinato dalle reali abilità del giocatore. A voler essere veramente riduttivi, si potrebbe dire che queste rapine sono in realtà delle "semplici" missioni più complesse che possono essere svolte in due modi differenti. Scelto uno, automaticamente si esclude l'altro (ed eventualmente bisognerà ricaricare un salvataggio precedente per provare l'altra opzione).
    Passiamo poi alle statistiche dei personaggi. GTA V si lascia alle spalle tutta la gestione dei rapporti di amicizia vista nel precedente capitolo, causa di una serie di attività da ripetere continuamente e recupera invece alcuni degli elementi di crescita del protagonista visti nel mai dimenticato San Andreas. Michael, Franklin e Trevor posseggono infatti sette statistiche (partono con valori differenti in base alla loro "storia") che possono essere potenziate svolgendo una serie di attività collaterali. Potremo così migliorare la resistenza dei personaggi per consentirgli di effettuare scatti più lunghi, oppure potenziare la capacità di apnea o ancora lavorare sulla loro mira e sulla competenza nel volo e nella guida. Infine migliorare la loro forza e aumentare la durata della loro abilità speciale, attivabile premendo entrambi gli analogici e peculiare per ognuno dei tre personaggi: Trevor è in grado di aumentare i danni inflitti essendo al contempo invulnerabile, Michael e Franklin possono invece attivare una sorta di bullet time, il primo mentre è a piedi, il secondo mentre è alla guida di un veicolo. Tutto affascinante sulla carta ma il problema è che al di fuori di un paio di abilità che portano a effettivi miglioramenti (come i secondi in cui si può rimanere sott'acqua o la lunghezza dello scatto), per tutte le altre non si notano degli effettivi cambiamenti nei personaggi perché probabilmente troppo relative alle capacità "manuali" del giocatore. Come se questo non bastasse, il potenziamento delle statistiche avviene anche svolgendo le normali attività di gioco. Il risultato è che semplicemente completando la campagna principale ci ritroveremo con tutti e tre i protagonisti livellati al massimo rendendoci di fatto inutile andare a svolgere tutta quella serie di attività secondarie, come il poligono di tiro o la scuola di volo, che permettono un potenziamento più veloce, se non per curiosità personale. Probabilmente di fondo c'è la precisa volontà dello sviluppatore di non rendere il gioco troppo sbilanciato o difficile per chi è interessato a seguire soltanto la storia evitando di far pesare maggiormente sulla giocabilità questi valori e costringendo di fatto il giocatore a dedicarsi per alcune ore al potenziamento dei protagonisti. L'ultimo elemento deficitario di GTA V riguarda la gestione dei soldi. Torna infatti la possibilità di acquistare delle proprietà (spesso in grado di sbloccare nuove attività secondarie e persino delle vere e proprie missioni aggiuntive), così come è presente tutta una gestione di acquisti di beni di lusso attraverso la rete come specificato in precedenza. Peccato soltanto che ai fini della campagna non ci troveremo mai a fare i conti con i soldi posseduti visto che non saranno praticamente mai richiesti per andare avanti nella storia e tranne casi eccezionali non ci siamo mai trovati a dover spendere somme importanti per l'acquisto di armi o equipaggiamento che per gran parte del gioco ci vengono praticamente dati gratis in base al contesto.

    Tanta roba su schermo
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    Abbiamo volutamente tralasciato l'analisi della polizia e del livello di sospetto, elementi rimasti praticamente intoccati dal quarto capitolo della serie. Al crescere dei crimini commessi e soprattutto in base alla recidiva, aumenteremo le stelle da ricercato del protagonista controllato in quel momento (come al solito mentre abbiamo la polizia alle calcagna non è possibile completare le missioni né accettarne di nuove e in GTA V neanche cambiare protagonista) e quindi la potenza della risposta della polizia e dell'FIB. Quando saremo riusciti a rompere la linea visiva con gli inseguitori avremo un certo periodo di tempo in cui non dovremo più farci beccare per eliminare completamente il grado di sospetto raggiunto. In questa fase potremo tenerci alla larga dalle pattuglie, sempre ben visibili sulla minimappa con tanto di cono visivo oppure infilarci in un'officina per far riverniciare il veicolo. Anche l'HUD è rimasto praticamente inalterato con il solo angolo in basso a sinistra occupato dalla mappa e dai tre indicatori della vita (si ricarica automaticamente fino al 50% mentre per arrivare al 100% dovremo raccogliere i medikit o mangiare qualcosa), della protezione antiproiettili e dell'abilità speciale mentre quello in alto a destra mostra, soltanto durante i combattimenti, il livello di sospetto, i soldi posseduti e le munizioni dell'arma imbracciata in quel momento. Tutto il resto dell'armamentario sarà accessibile tenendo premuto il dorsale sinistro attraverso un comodo menu radiale che mostra bene in evidenza anche eventuali accessori montati sulle armi. Passiamo infine all'aspetto tecnico del gioco dove non possiamo fare altro che spendere belle parole. Attesi i minuti necessari all'installazione obbligatoria (ben 8 GB e mezzo su PlayStation 3), il titolo si apre in tutto il suo splendore offrendoci un orizzonte visivo incredibile dove la ricchezza dei dettagli è a tratti sbalorditiva. Soprattutto se si tiene conto che siamo agli sgoccioli di una generazione di console che va avanti ormai da quasi otto anni. L'intera Los Santos è percorribile completamente in streaming, interni delle abitazioni comprese (ovviamente solo quelle "prescelte" e alcuni negozi sono visitabili) e gli unici caricamenti che ci troveremo a incontrare sono quelli relativi al viaggio rapido tramite taxi o quando si avvia il gioco. C'è veramente tanta roba su schermo e anche soltanto fermarsi un attimo al bordo di una strada in piena città oppure dopo aver raggiunto le colline di Vinewood (Hollywood in versione Rockstar) per ammirare il paesaggio sottostante magari di notte, sa dare grandi soddisfazioni. Se poi vogliamo essere pignoli come nostro solito, si può notare un po' di sporcizia in lontananza, complice un aliasing piuttosto marcato e qualche sporadico fenomeno di caricamento in ritardo delle texture oltre ad un frame rate che, per quanto stabile e sempre ben oltre i limiti della giocabilità, non raggiunge mai i 30 FPS fissi ma si posiziona qualche frame al di sotto di questo limite. L'ultima nota riguarda la localizzazione ovviamente assente nel doppiaggio come da tradizione Rockstar e relativa soltanto agli onnipresenti sottotitoli. Dovrete farci l'abitudine anche stavolta visto che leggerli, specie nelle sequenze a bordo dei veicoli vi obbligherà praticamente ad avere quattro occhi oppure ad accostare per assistere ai dialoghi prima di poter procedere con le missioni. Ci ha lasciato un po' interdetti la volontà dello sviluppatore di non tradurre le conversazioni ambientali (quando ad esempio ci si ritrova in una struttura dove personaggi non direttamente collegati alla missione parlano tra di loro) e di lasciare buona parte di Internet in inglese ma si tratta per fortuna di elementi accessori che non pregiudicano la corretta comprensione della trama. Vi ricordiamo infine che il multiplayer del gioco sarà rilasciato gratuitamente il primo ottobre e non mancheremo in quell'occasione di offrirvi uno speciale dedicato.

    Il cane, questo sconosciuto
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    Dopo una manciata di missioni con Franklin, riusciremo finalmente a mettere le nostre mani su Chop, il fido mastino da combattimento tanto pubblicizzato fin dai primi annunci di GTA V. In realtà, il cagnolone è un minimo accessorio al gameplay visto che sarà possibile portarlo a spasso ed esibirci con lui in qualche piccolo passatempo come ad esempio lanciargli una pallina per farsela portare indietro. Al di fuori infatti delle missioni specificatamente progettate per il suo uso (come ad esempio quelle basate sul suo fiuto), non sarà possibile utilizzarlo liberamente nel corso di altre attività visto che all'inizio delle quest lo vedremo scappare verso casa a gambe levate. Chop potrà anche essere leggermente potenziato insegnandogli nuovi trucchetti, come la possibilità di sedersi o di darci la zampa utilizzando l'app gratuita per iOS e Android, iFruit, che sarà rilasciata in concomitanza con l'uscita del gioco. Con questa non potremo soltanto aumentare la felicità del migliore amico di Franklin ma anche personalizzare i veicoli posseduti acquistando i vari potenziamenti senza dover per forza raggiungere un'officina in game. Semplicemente vedremo recapitarci a casa gli acquisti effettuati oppure li troveremo già montati sulle nostre vetture.

    Le missioni
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    Sappiamo bene quanto adorate i freddi numeri ed eccoci qui a darvi un'idea della vastità dell'offerta di gioco di questo GTA V. Il titolo contiene 69 missioni principali, 42 attività relative a sport e passatempi, 20 personaggi sconosciuti e folli, ognuno con la sua linea di missioni, 57 eventi casuali che possono avvenire mentre si sta girovagando per Los Santos e 16 attività varie che è possibile svolgere all'interno del mondo di gioco, come andare al cinema o pagare una prostituta. GTA V offre inoltre tre finali differenti in base a come si affronta l'ultima, lunga missione e, a titolo informativo, nel nostro test abbiamo impiegato 38 ore di gioco per completare la campagna e raggiungere il 64% del completamento totale.

    La guida ufficiale
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    Disponibile in contemporanea all'uscita del gioco, la guida ufficiale di Grand Theft Auto V realizzata da Bradygames ed interamente localizzata in italiano da Multiplayer.it Edizioni è un acquisto imprescindibile se volete completare al 100% GTA V e soprattutto se volete approfondire ogni singolo segreto e dettaglio di Los Santos. La guida è interamente a colori, è composta da 430 pagine e viene venduta online e nei principali negozi su strada a 19,99€. Chi scrive si sente di consigliarvela vivamente anche soltanto per le mappe dettagliate incluse nelle varie sezioni.

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    VOTO: 9.7

    Pro
    - Los Santos è enorme, curata in ogni dettaglio e piena di attività
    - I tre protagonisti funzionano bene e Michael, in particolare, ha una marcia in più
    - Tra campagna, missioni secondarie e attività varie, il gioco vi durerà decine e decine di ore, senza contare il multiplayer
    - Tecnicamente il gioco muove veramente tanta roba su schermo...
    Contro
    - ...anche se non manca un po' di sporcizia in lontananza e il frame rate non è fisso sui 30 FPS
    - La possibilità di alternare i tre protagonisti non è poi così libera
    - Le statistiche dei personaggi e l'uso dei soldi sono elementi appena abbozzati e trattati con troppa superficialità

    multiplayer.it

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    La Serie A 2013-14 inizia con la sconfitta del Milan sul campo del Verona: 2-1. Il primo gol del campionato è dei rossoneri che passano in vantaggio al 14' con Poli che triangola con Balotelli, salta Maietta e batte Rafael. Da qui in poi il Milan si spegne e l'Hellas reagisce con uno straordinario Toni in rete al 30' e al 53'. Grande doppietta di testa dell'attaccante che stende la formazione di Allegri. Nessun episodio di razzismo contro Balotelli.
    Toni, Reuters

    Il campionato parte con il botto. I fuochi d'artificio sono gialloblù. Il Milan è costretto ancora una volta a tornare da Verona leccandosi le ferite. Meno profonde rispetto a quelle del 1990, quando in palio c'era lo scudetto, ma sicuramente molto dolorose.

    La partita del Milan dura appena 14 minuti. Al gol di Poli, peraltro splendido, si iniziano a spegnere i cervelli rossoneri. La squadra di Allegri dà per archiviata la pratica 'prima di campionato' e perde d'intensità. L'attenzione si sposta al ritorno dei playoff di Champions League contro il Psv ed è un grave errore. L'immagine perfetta di ciò la dà Montolivo, il capitano, che al 26' perde in serie due palloni e mette in affanno i compagni. L'inizio della caduta libera dei rossoneri che perdono tutte le loro certezze. Certezze che si sgretolano al 30' quando Toni impatta di testa e pareggia i conti. Su azione di calcio d'angolo la difesa rossonera si perde il bomber che, con la specialità della casa, trafigge Abbiati. Le palle inattive e alte fanno ancora male alla banda di Allegri, lo stesso problema dell'anno scorso.

    Il Milan fatica a reagire, mentre l'Hellas galvanizzato continua a spingere. Nel finale del primo tempo i gialloblù non colpiscono ancora, ma lo fanno in avvio di ripresa. Prima Jankovic chiama al grande intervento Abbiati, poi Toni trova il gol che manda in estasi il Bentegodi. Scatto sul filo del fuorigioco e, con Zapata e Montolivo a guardare, è un gioco da ragazzi mettere in porta: rimonta completata, 2-1.

    Allegri le prova a tutte a rimettere in piedi una partita nata bene, ma finita malissimo. L'allenatore boccia il 4-3-3 togliendo gli incocludenti El Shaarawy e Niang passando al 4-4-2 con Petagna e Balotelli coppia d'attacco. Nulla da fare e anche con l'ingresso di Robinho per una formazione superoffensiva i rossoneri non sono mai pericolosi. Solo Balotelli prova a fare qualcosa senza riuscirci e si lamenta eccessivamente per un rigore negato al 90' venendo ammonito.

    Gode il Verona con tutti i suoi tifosi, fino al 93' impeccabile. Nessun episodio di razzzismo, ma grande civiltà con solo qualche sfottò accettabile. L'unico neo al triplice fischio finale quando gli ultras rossoneri non la prendono bene e provano a invadere il settore dei tifosi gialloblù. Qualche seggiolino lanciato da una parte all'altra, ma nulla più. Sicuramente un grave episodio, ma meglio parlare della grande partita vista in campo.
    Sportmediaset

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    Finisce la collaborazione tra Novak Djokovic e Dusan Vemic. Le due parti hanno affermato di essersi separati in modo amichevole.

    Gli addetti stampa del primo giocatore del mondo hanno rilasciato un comunicato nel quale affermano che i due rimarranno amici e questa decisione è stata presa in questo spirito. “Il contributo di Dusan ai successi di Novak e il ricordo di questa collaborazione rimarrà tra i ricordi più belli di Novak.”

    Vemic era membro dello staff di Djokovic dal primo gennaio 2012 e aveva un doppio ruolo: sparring partner ma anche allenatore nei momenti di assenza di Marian Vajda, come il tour sul cemento americano pre Us Open.

    Il resto del team Djokovic rimane inalterato e si trova col serbo a New York per l’ultimo Slam dell’anno.

    Per quanto riguarda Vemic, ha trovato subito un’altra occupazione nel team di Andrea Petkovic, classificata 43 del ranking WTA.
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    Djokovic-Nadal
    Si chiude il sipario sul sorteggio dell'ultimo Slam dell'anno con un leit-motiv ormai imprescindibile: l'accoppiamento Federer-Nadal. Quest'anno è la quarta volta che succede dopo Indian Wells (a parti invertite con Nadal ad esser fuori dalla TOP 4), Wimbledon e Cincinnati. Insomma, quando uno dei due agonisti era fuori dalla top 4, è sempre stato accoppiamento ai quarti. La storia si ripete ma attenzione a non sottovalutare l'appuntamento come a Wimbledon, con i due condottieri estromessi nei primi due turni.

    Tabellone non complicatissimo per entrambi che esordiranno rispettivamente con Zemlja (Federer) ed Harrison (Nadal). L'ottavo di Federer abbastanza sgombro da insidie (eccezion fatta per un possibile Querrey al terzo turno) mentre quello di Nadal presenta l'insidia Isner in un ipotetico quarto turno. Passassero indenni questi ammassi di forche caudine, arriverebbero per la prima volta a giocarsi un quarto in uno Slam dato che mai si erano scontrati così indietro (a fronte invece di 8 finali e 2 semifinali). Abbastanza difficile che da questo quarto possano uscire particolari sorprese.

    Particolarmente interessante è invece il secondo quarto della parte bassa, presidiato da Ferrer. Il valenciano non è il perfetta forma fisica (lo testimoniano le due uscite premature a Cincinnati e Montrèal) e, dopo un qualificato al primo turno, potrebbe già esser costretto agli straordinari da Gulbis al terzo turno o da Janowicz al quarto in una zona di tabellone altamente ostica e possibile oggetto di sorprese. All'antipodo di Ferrer è posto Gasquet, anch'egli atteso da un compito non felicissimo già con Tursunov al terzo turno prima di incappare in Mr.Ace Milos Raonic.

    La parte alta è ovviamente occupata, per sottrazione, dai due finalisti del precedente ultimo Slam, Novak Djokovic e Andy Murray. Partendo dal numero 1 del mondo, il serbo è atteso al primo turno da Berankis per poi avanzare ad un terzo turno pericoloso con Dimitrov (che l'ha già battuto a Madrid quest'anno) e per sognare un ottavo poi con Fognini (al capitolo italiani arriveremo in seguito). L'ottavo a lui adiacente è il più aperto a possibili sorprese insieme a quello di Ferrer. Con la presenza di Del Potro (contro Garcia-Lopez al primo turno), vi sono anche Hewitt e Baker per un difficile secondo turno e uno presumibilmente tra Haas, Dolgopolov e Goffin al terzo. Insomma, non semplicissimo. L'ultimo quarto è infine quello di Murray e Berdych, possibile rivincita dell'ultimo Cincinnati. Lo scozzese è il top seeded con il tabellone più agevole fino ai quarti con avversari non abbastanza resistenti (Llodra) o non particolarmente avvezzi alla superficie (Monaco, Almagro, Florian Mayer o Seppi). Tomas, dopo aver probabilmente avuto ragione di Lorenzi, potrebbe vedersela con un ostico Vesely al secondo turno per poi avere Chardy al terzo e uno tra Wawrinka e Anderson in ottavi.



    CAPITOLO ITALIANI: Al solito, sorteggio agro-dolce per la truppa italiana, formata da soli quattro uomini in attesa di Fabbiano e Arnaboldi impegnati nelle qualificazioni. Il giocatore meglio accreditato dal ranking, Fognini, è quello che pesca meglio, dovendo affrontare lo statunitense Ram. Un Fognini in forma potrebbe arrivare in ottavi avendo poi Granollers e presumibilmente Paire. A quel punto l'ostacolo sarebbe Djokovic ma sarebbe già un ottimo torneo esserci arrivato. Scendendo di classifica, Seppi pesca Malisse, nello stesso ottavo di Murray. Non fosse per l'idiosincrasia alla superficie e la scarsa forma dimostrata anche per Seppi sarebbe possibile arrivare agli ottavi avendo al secondo turno uno tra Lacko e un qualificato e al terzo Almagro. Sfide impossibili invece per Volandri e Lorenzi, attesi rispettivamente da Isner e Berdych. La sfortuna continua a perseguitare entrambi con Lorenzi che pesca un altro TOP dopo le due sfide dello scorso anno con Djokovic (una anche qui dopo l'Australian Open) e gli Anderson di turno. La prima vittoria in un MD di uno Slam è presumibilmente ritardata. Anche Volandri non può cantar vittoria dopo aver pescato, da Wimbledon 2011, Berdych, Del Potro, Raonic, Haas, due volte Chardy e Simon.

    TABELLONE COMPLETO:

    Djokovic-Berankis
    Becker-Rosol
    Kubot-Nieminen
    Sousa-Dimitrov
    Paire-Bogomolov jr
    Smyczek-Duckworth
    Zopp-Granollers
    Ram-Fognini


    Haas-Mathieu
    Lu-Gimeno Traver
    Goffin-Dolgopolov
    Mahut-Youzhny
    Melzer-Donskoy
    Sijsling-qualificato
    Hewitt-Baker
    Garcia Lopez-Del Potro


    Murray-Llodra
    Hanescu-L. Mayer
    qualificato-Klizan
    F. Mayer-Monaco
    Seppi-Malisse
    Lacko-qualificato
    Kamke-Johnson
    Istomin-Almagro


    Wawrinka-Stepanek
    Blake-qualificato
    Baghdatis-qualificato
    Brands-K. Anderson
    Benneteau-Przysiezny
    Stakhovsky-Chardy
    Vesely-Kudla
    Lorenzi-Berdych


    PARTE BASSA
    Gasquet-Russell
    qualificato-qualificato
    Struff-Rufin
    Bedene-Tursunov
    F. Lopez-qualificato
    De Schepper-Klahn
    Andujar-De Bakker
    qualificato-Raonic

    Janowicz-qualificato
    Sock-qualificato
    Kuznetsov-Sela
    Cuevas-Tipsarevic
    Gulbis-Haider Maurer
    qualificato-qualificato
    Bautista Agut-Bellucci
    qualificato-Ferrer

    Federer-Zemlja
    Giraldo-Berlocq
    Zeballos-Mannarino
    Pella-Querrey
    Robredo-Matosevic
    Haase-qualificato
    Ramos-Tomic
    qualificato-Nishikori

    Isner-Volandri
    Ungur-Monfils
    Montanes-Roger Vasselin
    Altamirano-Kohlschreiber
    Dodig-Verdasco
    R. Williams-Davydenko
    qualificato-Pospisil
    Harrison-Nadal

  7. .
    serena-williams-trophy
    Il sorteggio inizia con una notizia non particolarmente edificante: lo scontro tra Serena Williams e Francesca Schiavone. Inizio da dimenticare per la milanese, abbastanza agevole invece per la minore delle sorelle Williams che ha i primi tre turni abbastanza agevoli prima di incappare poi in uno scontro rivincita dell'ultimo Australian Open con la ragazzina da ottime speranze, quella Sloane Stephens che ebbe addirittura l'ardire di accusarla di non ricevere saluto dopo averla sconfitta a Melbourne. Affascina un possibile quarto di finale con la sorella Venus, attesa al primo turno dalla rivincita con la Flipkens e posizionata in una zona di tabellone dopotutto abbastanza agevole poichè presidiata da due terraiole come la Suarez Navarro e la Kerber. Sognare non costa nulla per uno scontro che, esclusa la finale di Charleston di quest'anno, vinta agevolmente da Serena, manca nei grandi appuntamenti dal Tour Championship di fine anno del 2009 e in uno Slam dalla finale di Wimbledon dello stesso anno vinta sempre da Serena.

    L'altro quarto è presidiato da Agnieska Radwanska, attesa dalla Soler-Espinosa al primo turno e da un cammino abbastanza agevole fino al quarto turno dove incontrerebbe la vincente tra Makarova e Lisicki, comunque due avversarie non particolarmente impegnative. Ben più interessante il secondo ottavo del plotone in cui sono presenti Jankovic (interessantissimo primo turno contro la giovanissima Keys, classe 1995 e già al 40 del mondo), la finalista di Toronto Cirstea con un terzo turno appunto con la serba e anche Robson e Na Li, anch'esse avversarie in un ipotetico terzo turno.

    Nella parte bassa vi sono invece Azarenka ed Errani, sopravanzata di un posto per via del forfait della Sharapova. Sarita sarà opposta al primo turno alla giapponese Morita e il cammino le proporrebbe un interessante secondo turno con la Pennetta (vs la WC Gibbs) in un tabellone comunque abbastanza ostico con la presenza della Kuznetsova al terzo turno e della Kirilenko in ottavi. Nell'altro ottavo sono posizionate le altre due italiane del tabellone: partendo dall'inizio la zona vede come testa di serie più alta la Wozniacki, opposta ad una qualificata e con un cammino piuttosto agevole fino agli ottavi dove avrebbe la Vinci che parte con la Babos e potrebbe avere un idilliaco terzo turno con Karin Knapp che però dovrà avere la meglio prima di una qualificata e poi della Vesnina.

    L'ultimo quarto, come detto, vede la presenza della seconda favorita del seeding, la bielorussa Azarenka che non dovrebbe attraversar particolari pericoli pur con la presenza della Cornet al terzo turno e di una tra Ivanovic e Cibulkova in ottavi. Nell'ultimo ottavo vi sono Kvitova, apparsa in sensibile miglioramento nelle ultime uscite e Stosur che dovranno però vedersela con la rediviva Petkovic prima di reclamare un posto ai quarti con la Azarenka.



    TABELLONE PRINCIPALE:

    Parte alta
    Serena Williams (USA) [1]-Francesca Schiavone (ITA)
    Galina Voskoboeva (KAZ) -Monica Niculescu (ROU)
    Yaroslava Shvedova (KAZ) -Olga Puchkova (RUS)
    Qualifier-Magdalena Rybarikova (SVK) [29]
    Jamie Hampton (USA) [23]-Lara Arruabarrena (ESP)
    Kristina Mladenovic (FRA) -A.Medina Garrigues (ESP)
    Irina-Camelia Begu (ROU) -Urszula Radwanska (POL)
    Mandy Minella (LUX) -Sloane Stephens (USA) [15]


    Kirsten Flipkens (BEL) [12]-Venus Williams (USA)
    Kiki Bertens (NED)-Jie Zheng (CHN)
    Qualifier-Qualifier
    Lauren Davis (USA)-Carla Suarez Navarro (ESP) [18]
    Kaia Kanepi (EST) [25]-Vania King (USA)
    Stefanie Voegele (SUI)-Anna Schmiedlova (SVK)
    Karolina Pliskova (CZE) -Eugenie Bouchard (CAN)
    Lucie Hradecka (CZE)-Angelique Kerber (GER) [8]


    Agnieszka Radwanska (POL) [3]-Silvia Soler-Espinosa (ESP)
    M.Torro-Flor (ESP)-Marina Erakovic (NZL)
    E.Cabeza Candela (ESP)-Ashleigh Barty (AUS)
    Virginie Razzano (FRA)-A.Pavlyuchenkova (RUS) [32]
    Ekaterina Makarova (RUS) [24]-Polona Hercog (SLO)
    Mathilde Johansson (FRA)-Bethanie Mattek-Sands (USA)
    Paula Ormaechea (ARG)-Kimiko Date-Krumm (JPN)
    Qualifier-Sabine Lisicki (GER) [16]


    Jelena Jankovic (SRB) [9]-Madison Keys (USA)
    Monica Puig (PUR)-Alisa Kleybanova (RUS)
    Qualifier-Alexandra Cadantu (ROU)
    Qualifier-Sorana Cirstea (ROU) [19]
    Laura Robson (GBR) [30]-Lourdes Dominguez Lino (ESP)
    Caroline Garcia (FRA)-Shelby Rogers (USA)
    Petra Cetkovska (CZE)-Sofia Arvidsson (SWE)
    Olga Govortsova (BLR)-Na Li (CHN) [5]


    Parte bassa
    Caroline Wozniacki (DEN) [6]-Qualifier
    Chanelle Scheepers (RSA)-Qualifier
    Jana Cepelova (SVK)-Qualifier
    Su-Wei Hsieh (TPE)-Klara Zakopalova (CZE) [31]
    Elena Vesnina (RUS) [22]-Annika Beck (GER)
    Karin Knapp (ITA)-Qualifier
    Lesia Tsurenko (UKR)-Lucie Safarova (CZE)
    Timea Babos (HUN)-Roberta Vinci (ITA) [10]

    Maria Kirilenko (RUS) [14]-Yanina Wickmayer (BEL)
    Qualifier-Eleni Daniilidou (GRE)
    Donna Vekic (CRO)-Mariana Duque-Marino (COL)
    Heather W]atson (GBR)-Simona Halep (ROU) [21]
    Svetlana Kuznetsova (RUS) [27]-Mallory Burdette (USA)
    Shuai Peng (CHN)-Yvonne Meusburger (AUT)
    Nicole Gibbs (USA)-Flavia Pennetta (ITA)
    Ayumi Morita (JPN)-Sara Errani (ITA) [4

    Petra Kvitova (CZE) [7]-Misaki Doi (JPN)
    Bojana Jovanovski (SRB)-Andrea Petkovic (GER)
    Tsvetana Pironkova (BUL)-Alison Riske (USA)
    Johanna Larsson (SWE)-Mona Barthel (GER) [28]
    Nadia Petrova (RUS) [20]-Qualifier
    Qualifier-Sachia Vickery (USA)
    Maria Sanchez (USA)-Daniela Hantuchova (SVK)
    Qualifier-Samantha Stosur (AUS) [11]

    Ana Ivanovic (SRB) [13]-Anna Tatishvili (GEO)
    Varvara Lepchenko (USA)-Alexandra Dulgheru (ROU)
    Julia Goerges (GER)-Christina McHale (USA)
    Elina Svitolina (UKR)-Dominika Cibulkova (SVK) [17]
    Alize Cornet (FRA) [26]-Qualifier
    Qualifier-Qualifier
    Aleksandra Wozniak (CAN)-Vesna Dolonc (SRB)
    Dinah Pfizenmaier (GER)-Victoria Azarenka (BLR) [2]
  8. .
    rolando-maglia-napoli-mazzola-moratti-inter
  9. .
    La moglie del Paul Heyman Guy dava grandi soddisfazioni...
  10. .
    Il primo è 2003... il secondo non so sicuro sia un poster... ma c'è Kella Kella... quindi può essere dal 2006 a 2012...
  11. .
    Preferisco questo...
    tumblr_m1ntctIfn61qlyce9o1_400
    o questo...
    SummerSlam_2010_by_Graphfun
  12. .
    Costa troppo... ci tocca far debiti...
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    jpg
  14. .
    o1374580082bella-006
    o1374580330bella-002
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