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Posts written by The Joker

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    Come anticipato già da qualche giorno, oggi è la data d'uscita del nuovo numero della celebre rivista cartacea Game Informer, che contiene al suo interno un esteso speciale su Grand Theft Auto V.

    Le informazioni derivano da un evento tenutosi a New York a cui Multiplayer.it ha partecipato in esclusiva, come unico sito videoludico italiano presente. Per questioni di accordi sull'embargo, il nostro speciale, contenente tutte le informazioni raccolte a New York dagli inviati, verrà pubblicato il 12 novembre in mattinata, dunque intanto andiamo con le informazioni tratte da Game Informer ma per poter leggere un coverage ancora più completo sulle pagine di Multiplayer.it raccomandiamo caldamente di segnarvi la data di lunedì prossimo e farvi trovare puntuali sul sito.

    Ecco dunque quanto emerso finora sul prossimo blockbuster Rockstar. Cominciamo dalla copertina ufficiale della rivista, visibile qua sotto: il disegno presenta tre personaggi affiancati, cosa che fa pensare alla possibilità di utilizzare tre diversi protagonisti all'interno della storia. Altre informazioni in arrivo, questa news verrà aggiornata con quanto emerge in queste ore da Game Informer.
    Confermata la presenza di tre protagonisti diversi, che agiranno all'interno del più grande ambiente di gioco open world mai creato da Rockstar.

    I tre personaggi sono Michael, Trevor e Franklin. Dunque non c'è nessun Albert De Silva, cosa che smentisce il rumor sul protagonista ex-gangster, anche se alcune caratteristiche possono essere trovare nel primo dei tre personaggi. Michael è un ex-rapinatore di banche, ritiratosi a fare la bella vita tranquilla, sotto il programma di protezione testimoni del FIB. E' un uomo di mezza età sposato e con due figli, ma la vita familiare non fa per lui e ha bisogno di tornare in azione. Trevor è stato compagno di Michael in alcune rapine e in generale non si è staccato dal crimine più di tanto. Ex-pilota militare tossicodipendente, è una testa calda che può scoppiare da un momento all'altro in preda alle proprie inclinazioni. Franklin, infine, è il più giovane dei tre, un truffatore rampante che opera nell'ambito della vendita di auto di lusso a persone che non possono permettersele, il suo destino si incrocerà ad un certo punto con quello degli altri due personaggi.

    Tanti i veicoli confermati per il gioco, con i quali esplorare Los Santos e dintorni: varie tipologie di biciclette (dalla BMX alla mountain bike), auto, camion, elicotteri, aerei, moto, ATV e moto d'acqua. Il sistema di guida appare migliorato, con un comportamento più convincente in particolare della auto sulla strada. Anche le fasi sparatutto sembrano alquanto evolute rispetto al quarto capitolo, dal sistema di puntamento alla risposta dei comandi il gioco sembra profondamente ristrutturato su questo frangente.

    Sulle dimensioni del mondo esplorabile, l'art director Aaron Garbut ha affermato: "se si guarda gli spazi interni ed esterni, Los Santos è più grande delle aree di Red Dead Redemption, San Andreas e Grand Theft Auto IV messe insieme. Si tratta di una mappa che comprende spiagge, coste, vigneti, campagne, aree selvagge, la zona di Mt. Chiliad completamente esplorabile, la regione di Salton Sea, una base militare e ovviamente la zona suburbana e il centro cittadino di Los Santos. A quanto pare, è anche possibile esplorare l'ambiente subacqueo e grande importanza è data allo spazio anche in verticale, con diversi piani esplorabili in altezza.

    Tante attività si aggiungono agli standard imposti dalla serie, legate alle particolari caratteristiche dei personaggi. Ci sono dunque gli episodi di vita familiare di Michael, i folli amici di Franklin o la possibilità di pilotare aerei di Trevor nel deserto. Questo consente una varietà di situazioni e di missioni diverse inedita finora in GTA. Oltre alle fonti di intrattenimento da interno già viste anche in GTA IV, nel nuovo capitolo ci saranno molte attività da esterno come sport estremi, golf, tennis e addirittura yoga. Molte attività alternative d'altra parte dipenderanno da amici e personaggi comprimari, che hanno una certa importanza.

    E' presente nel gioco anche un nuovo sistema di gestione economica che non è ancora stato annunciato: semplicemente, si tratterà di nuovi modi di investire e gestire il denaro accumulato con introduzioni dal sapore strategico-gestionale nel gameplay. Tornano in GTA V gli incontri occasionali del capitolo precedente: anche qui sarà possibile imbattersi in personaggi che hanno qualcosa di più da offrire rispetto ai semplici passanti e possono innescare missioni. Allo stesso modo, ci sono missioni dinamiche che possono essere intraprese o tralasciate dal giocatore, a seconda anche della curiosità che questo dimostra nei confronti dell'ambiente circostante. Ancora nessun dettaglio sul multiplayer, che verrà rivelato in seguito.

    La presenza di tre protagonisti è alla base di un nuovo sistema implementato da Rockstar in GTA V che consente di saltare in ogni momento da un personaggio all'altro in tempo reale. Questo consente di eliminare tempi morti e di avere un visione corale dell'azione. Ad esempio, durante una rapina è possibile passare da un personaggio all'altro vedendo l'azione dalle diverse prospettive e interpretando i vari ruoli: da chi tenta di aprire la cassaforte a chi sta di guardia, per fare un esempio.

    Infine, nell'estesa intervista all'art director di Rockstar North Aaron Garbut, è possibile notare quanta cura è stata messa nella realizzazione dell'ambientazione, che è poi il punto iniziale e fondamentale a partire dal quale è stato costruito il gioco. Los Santos è ovviamente una reinterpretazione di Los Angeles e i dintorni sono la California del sud, un'area geografica che è caratterizza da grande varietà e da netti contrasti di atmosfere, luci e scenografie. Garbut si è dimostrato particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto nel cercare di ricreare queste varietà caratteristiche di Los Angeles e dei suoi dintorni all'interno del gioco, in una riproduzione fedele non solo della conformazione fisica degli ambienti ma anche delle atmosfere e dello spirito della città.

    Ricordiamo ancora una volta che lo speciale su Grand Theft Auto V, in esclusiva per quanto riguarda i siti italiani di videogiochi, uscirà su Multiplayer.it lunedì 12 novembre 2012.

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    Non l'ho provato, non so dirti... posso dirti se sono d'accordo sul 9.5 dato a fifa 13... ma credo tu conosca già la risposta...
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    Linda McMahon - Perde nuovamente le elezioni

    Cosi come accaduto nel 2010, Linda McMahon non è riuscita a farsi eleggere al senato, perdendo le elezioni in Connecticut. Linda, candidata per i repubblicani, è stata sconfitta dal democratico Murphy, che ha ottenuto il 53% dei voti.

    Ricordiamo che per questa campagna elettorale la McMahon ha speso ben 48 milioni di dollari, contro i 18 del rivale; si tratta della campagna più costosa di tutte quelle per la carica di Senatore.
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    HARTFORD — Christopher S. Murphy, a 39-year-old three-term Connecticut congressman, defeated the former wrestling executive Linda E. McMahon on Tuesday to win the United States Senate seat held since 1989 by Joseph I. Lieberman, who is retiring.

    Ms. McMahon, the former chief executive of World Wrestling Entertainment, lost a second bid in three years for the Senate despite spending nearly $100 million over the two races.

    Mr. Murphy, a Democrat, defeated Ms. McMahon, a Republican, amid heavy turnout to cap a meteoric political rise. Mr. Murphy, a lawyer, first won a seat in the Connecticut House of Representatives in 1988 at age 25 and in 2006 defeated a 24-year incumbent, Nancy Johnson, to represent Connecticut’s Fifth District. He will be the youngest member of the Senate.

    The race was long and bitter, dominated by a media barrage by Ms. McMahon, 64, who also lost a bid for the Senate in 2010 against Richard Blumenthal. Over the two races, she spent nearly $100 million, almost all of it her own. In this race, she tried to reach out to women, with whom she performed poorly last time, by softening her image. She also tried to paint Mr. Murphy as a career politician who had been careless about his personal finances.

    But Mr. Murphy hit back on traditional Democratic themes, particularly women’s issues, and performed strongly in the candidates’ four debates. And Ms. McMahon, who over the two races spent more of her own money to win a Senate seat than anyone in history, was bucking a stiff Democratic tide in a state that President Obama carried easily and where Democrats hold all the state offices and control both houses of the Legislature. They held on to all five United States House seats in voting Tuesday.

    “Tonight we proved that what matters most in life is the measure of your ideas, the measure of your determination, the measure of your friends, not the measure of your wallet,” Mr. Murphy told an exultant crowd here.

    He was introduced by Senator Blumenthal, who clearly remembered his own brutal race against Ms. McMahon and relished the outcome of both.

    “In Connecticut, we have elections, not auctions,” he said.

    In Stamford, Ms. McMahon thanked her supporters and asked them to stay involved with the issues she raised.

    “Everyone listen to me,” she said. “Charge them, challenge them to do what we say, because they work for us. If we forget that, shame on us.”

    With 72 percent of the vote reporting early Wednesday, Mr. Murphy had won about 53 percent of the vote, with 45 percent for Ms. McMahon.

    Exit polls indicated that more than two-thirds of voters said that which party controlled the Senate was a very important part of their vote, a clear advantage for Mr. Murphy.

    Ms. McMahon’s background as the former chief executive of World Wrestling Entertainment — which she used to describe herself as a successful businesswoman, and which her opponents used to portray her as a purveyor of crass entertainment — was not as prominent a part of the campaign as it was in 2010. Still, according to exit polls, roughly 4 in 10 voters said Ms. McMahon’s wrestling background played a role in their vote, and of those, 9 to 1 went for Mr. Murphy.

    And, despite advertisements aimed at softening her image, slightly more than half of voters said Mr. Murphy had high ethical standards, while only 4 in 10 said that about Ms. McMahon. Mr. Murphy won the women’s vote by about 15 percentage points.

    And, as in 2010, it appeared there were limits to what Ms. McMahon’s advertising artillery could accomplish.

    Mark Gudim, 31, a home inspector from Brookfield, said he was an unaffiliated voter and was undecided until a few weeks ago when “I couldn’t take the advertisements anymore.”

    “I drive a lot every day for work, and every time I turned on the radio, there she was,” he said. “It wasn’t about what she was going to do, it was always bashing Chris Murphy. It definitely got old.”

    Mr. Murphy’s election capped a night on which Democrats were poised to control all six Senate seats in New York, New Jersey and Connecticut. In New York, Senator Kirsten E. Gillibrand, who was appointed by Gov. David A. Paterson and then won a special election in 2010 to serve out Hillary Rodham Clinton’s Senate term, defeated her Republican opponent, Wendy E. Long.

    In New Jersey, the incumbent, Robert Menendez, defeated Joe Kyrillos, a Republican state senator and a close ally of Gov. Chris Christie.

    The Connecticut race was the most contested of the three and gained considerable national attention as Ms. McMahon’s aggressive, well-financed campaign put Mr. Murphy on the defensive and brought the race to a dead heat in several polls before the four debates last month. But national Democrats and outside groups threw some money into the race on Mr. Murphy’s behalf, and Ms. McMahon began drawing heat for remarks she made in April proposing provisions that would allow the reconsideration of Social Security and for refusing to provide specifics on programs like Social Security and Medicare until after the election.

    Elizabeth Maker contributed reporting.

    nytimes
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    - Grove Street fa il proprio ritorno, ma Carl e Sweet non saranno nel gioco.
    - Il personaggio può essere modificato per quanto concerne abiti, capelli e barba, ma non è possibile applicargli dei tatuaggi né farlo diventare più grosso.
    - Uno o più personaggi di GTA IV potrebbero tornare.
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    Need for Speed: Most Wanted - Il profumo del Most selvatico
    Dopo l'intervallo di The Run, Criterion torna al volante della serie Need for Speed con la sua interpretazione di Most Wanted

    Hot Pursuit del 2010 ha rappresentato l'esordio di Criterion con il franchise di Need for Speed, segnando l'inizio di quella che appariva sulla carta come una partnership stellare: all'atto pratico, il risultato è stato un racing game indubbiamente di ottimo livello, che però non è stato quel prodotto dirompente che sarebbe stato lecito aspettarsi dalla simbiosi fra i creatori di Burnout ed il sostanzioso budget garantito da un colosso come EA. Vediamo dunque se questo Need for Speed: Most Wanted ha le carte in regola per compiere il proverbiale salto di qualità.

    Storyline is for losers

    Criterion non si è mai preoccupata granché di fornire un vero e proprio background narrativo ai propri racing game, e questo Need for Speed: Most Wanted non fa eccezione: diversamente dall'originale sviluppato da Black Box nel 2005, non esiste una storia e non ci sono protagonisti con nomi e cognomi, ma solo le strade della fittizia città di Fairhaven su cui sfrecciare nel tentativo di battere i dieci piloti più ricercati dalla polizia a cui fa riferimento il titolo del gioco. Il profumo del Most selvatico Ciò premesso, il prodotto non si nega il piacere di una breve ma stilosa introduzione realizzata con l'ottimo motore grafico Chameleon, che sulle evocative note di Butterflies and Hurricanes dei Muse fa scorrere su schermo dei rapidi frame relativi alle corse che si andranno ad affrontare nel single player, il tutto mentre una voce femminile Il profumo del Most selvatico fornisce delle informazioni sulle più basilari regole della struttura ludica. La palla passa dunque nelle mani dell'utente, che senza soluzione di continuità si ritrova subito ai comandi di una fiammante Porsche lanciata sull'autostrada, prima occasione per testare il modello di guida del titolo Criterion. La scelta dello sviluppatore inglese è stata quella di non smuovere troppo le acque, riproponendo fondamentalmente una risposta delle vetture del tutto simile a quella del precedente Hot Pursuit: acceleratore, freno, turbo e freno a mano sono gli unici input che servono a guidare in Need for Speed: Most Wanted, con le derapate facilmente eseguibili con un tocco del grilletto dorsale sinistro prima di entrare in curva. Non cambiano nemmeno le regole che sottostanno all'incremento della barra del turbo, la quale si riempie in relazione alla spericolatezza dell'utente nel correre contromano, far slittare le gomme, sfiorare le collisioni e così via. Per quanto non si tratti di nulla di nuovo, il fascino di tale modello di guida è rimasto sostanzialmente inalterato, e se da un lato non si possono che encomiare l'immediatezza dei controlli ed il puro godimento di un'impostazione tanto arcade, d'altro canto in certi frangenti si può sentire la mancanza della precisione millimetrica dello sterzo e della reattività estrema tipiche degli ultimi Burnout. Il profumo del Most selvatico Difficile invece trovare qualcosa da rimpiangere per ciò che concerne il confezionamento grafico del prodotto, a tutti gli effetti un vero e proprio gioiello per il genere dei racing game. La città di Fairhaven è talmente bella e ricca di scorci da cartolina che quasi dispiace doverne affrontare le strade alla velocità smodata imposta dallo stile di gioco: il lavoro di Criterion sulla pianificazione dello scenario si vede e si sente, con ambientazioni tipicamente urbane che nel giro di pochi secondi lasciano spazio a strade di montagna piuttosto che a zone industriali battute da sentieri sterrati, con effetti immediatamente percepibili nel comportamento della vettura sulle diverse superfici. Niente nel comparto tecnico di Need for Speed Most Wanted sembra essere lasciato al caso: la riproduzione delle automobili è fedele fino alla più piccola guarnizione, le cutscene che introducono le varie gare godono di uno stile ricercatissimo, il potente rombo dei motori va a braccetto con una tracklist davvero azzeccata ed il frame rate non cede di un passo nemmeno quando gli effetti di luce si sprecano, e vi garantiamo che succede spesso. Tuttavia, è troppo presto per cominciare a suonare le fanfare...

    Lista dei desideri

    Una città come Fairhaven, nella quale si può trovare una supercar a propria disposizione ad ogni angolo di strada, può esistere solo nei sogni o nei videogiochi: gli appassionati di automobili sportive troveranno dunque pane per i loro denti, potendo mettersi alla guida di bolidi come la Dodge SRT Viper GTS, la Maserati GranTurismo MC Stradale, la Porsche Panamera Turbo S, la Nissan GT-R ed altre ancora. Non mancano poi auto "impossibili" come la Alfa Romeo 4C Concept, la Koenigsegg Agera R o la Pagani Huayra, e c'è persino spazio per l'amarcord con modelli storici quali la Lamborghini Countach 5000 QV o l'indimenticabile Lancia Delta HF Integrale Evoluzione 2.

    La fortuna aiuta gli audaci?

    Se dal punto di vista tecnico Need for Speed Most Wanted segna un netto passo in avanti rispetto ad Hot Pursuit, per ciò che concerne la struttura della componente single player, il titolo si divide fra luci ed ombre a causa dell'ambiguità di alcune delle nuove feature introdotte da Criterion. Partiamo dal nodo fondamentale che riguarda l'approvvigionamento delle vetture: anziché sbloccare nuove e più potenti auto con i punti ottenuti dalle vincite, qui i nuovi veicoli si ottengono semplicemente esplorando Fairhaven, dato che gran parte dei 41 modelli si trovano più o meno nascosti all'interno dello scenario di gioco. Il profumo del Most selvatico Individuata una macchina papabile di essere aggiunta alla propria collezione (si riconoscono grazie all'evidente marchio del costruttore che ci fluttua sopra), è sufficiente avvicinarsi e premere un tasto per ottenerla e mettercisi al volante, con buona pace del senso di progressione dei convenzionali racing game: Il profumo del Most selvatico se infatti questo aspetto può costituire uno stimolo per battere palmo a palmo le strade della città, d'altro canto è innegabile come si senta la mancanza di un sistema di ricompense più convenzionale. Le uniche eccezioni alla regola sono proprio le dieci auto most wanted, dato che per ottenerle bisogna dapprima raggiungere una determinata quantità di punti (detti Speed Point) e successivamente batterle in eventi dedicati. Anche in questo caso le sensazioni sono contrastanti, perché Need for Speed: Most Wanted si porta dietro quasi in blocco pregi e difetti riscontrati nelle sfide di Hot Pursuit: si tratta dunque di gare senza dubbio frenetiche ed adrenaliniche, che però sembrano dipendere più dalla fortuna che dall'abilità dell'utente. Si può guidare senza alcuna sbavatura per tutto il percorso e magari sbattere anche fuori strada un paio di volte il proprio avversario, ma basta un errore sul finale per buttare tutto alle ortiche, considerando come i piloti guidati dalla CPU tendano miracolosamente a recuperare sempre il terreno perduto in pochi secondi. Il profumo del Most selvatico Persino i poliziotti che fungono da antagonisti nei numerosi inseguimenti sembrano giocare sporco, e sfuggire ad una pattuglia può diventare per questo motivo più una seccatura che un motivo di sfida. Un'altra scelta di Criterion destinata a spaccare in due l'utenza è quella che riguarda il sistema di gare ed i conseguenti power-up: ogni auto che si trova in giro per Fairhaven è collegata a cinque diverse competizioni di difficoltà crescente, esaurite le quali ci si trova costretti ad abbandonare il veicolo in favore di un altro per accumulare ulteriori Speed Point. Purtroppo, gli eventi correlati ad ogni vettura non si differenziano mai troppo l'uno dall'altro, e passare tanto spesso da un volante all'altro ripetendo degli iter così simili acuisce la nostalgia per un meccanismo di progressione più classico. Discorso analogo per i potenziamenti da sbloccare, elargiti a seguito di un piazzamento nelle prime due posizioni in ognuna delle cinque gare abbinate ad un'auto: non solo si tratta di modifiche che influenzano leggermente le statistiche del mezzo senza alterarne l'estetica, ma la loro varietà è molto limitata e la successione in cui vengono regalate è sempre la stessa. Insomma, nel single player di Need for Speed: Most Wanted si viene pervasi dalla sensazione di compiere tanti piccoli micro-cicli piuttosto di una campagna di ampio respiro, un aspetto che potrebbe far storcere il naso ai puristi del genere ma che di converso farà felice chiunque preferisca avere accesso da subito ad una maggiore quantità di contenuti.

    Trofei
    Accorgendosi forse della carenza di un reale senso di progressione nel single player, Criterion ha abbondato nei trofei relativi a questa modalità, che si accaparra la stragrande maggioranza dei 47 totali, di cui 35 di bronzo, 9 d'argento, 2 d'oro e uno di platino. Si tratta per larga parte di ricompense che si possono ottenere andando avanti normalmente nella campagna, con qualche eccezione relativa ad obiettivi da soddisfare in alcune gare ben specifiche, più le solite chicche per i fanatici del 100% come trovare tutti i cartelloni di Fairhaven o guidare ogni singola vettura.

    La parte sociale di Fairhaven

    Giocando a Need for Speed: Most Wanted, si percepisce evidentemente l'intenzione innovatrice di Criterion, che magari è incappata in qualche ingenuità di troppo nel single player, ma a cui comunque va dato atto di aver provato a battere qualche nuova strada in un genere spesso statico come quello dei racing game. Due punti sui quali lo sviluppatore inglese ha centrato in pieno il bersaglio sono invece quelli relativi alla snellezza dei menu ed alle forti componenti social che accompagnano ogni sessione ludica. Il profumo del Most selvatico Nel primo caso, ottima si è rivelata l'introduzione del sistema Easy Drive, nome elegante per identificare un menù accessibile in tempo reale tramite la croce direzionale che consente di assolvere ad ogni esigenza senza doversi fermare praticamente mai: cambiare auto, modificare i potenziamenti, impostare una destinazione Il profumo del Most selvatico o lanciare una gara già scoperta sulla mappa di gioco sono solo alcune delle feature accessibili per un sistema che si dimostra il partner perfetto per l'impostazione free roaming del prodotto EA. Torna poi in versione riveduta, corretta e potenziata quell'Autolog introdotto per la prima volta in Hot Pursuit, ovvero una sovrastruttura social che tiene conto di tutti i progressi compiuti dall'utente e li confronta istantaneamente con quelli dei propri amici. In questo ambito, Criterion è senz'altro salita di livello, fondendo in maniera ancora più armoniosa questi meccanismi con la normale routine ludica: ad esempio, basta sfrecciare davanti ad un autovelox per vedere subito su schermo se la velocità registrata è inferiore o superiore a quella di altri utenti, o ancora il giocatore che riesce a compiere il salto più lungo dopo aver sfondato un cartellone avrà l'onore di vedere il suo nome impresso su quella stessa insegna nelle partite degli amici connessi ad Autolog. Il profumo del Most selvatico Un gusto per l'interazione che si estende alla totalità della componente multiplayer online, probabilmente la parte migliore dell'intero pacchetto offerto da Need for Speed: Most Wanted. La possibilità di esplorare Fairhaven in compagnia di amici offre non solo infinite occasioni di svago, ma mette in campo anche le gare più divertenti, data l'assenza degli sleali piloti guidati dalla CPU: in questa modalità, tutto ruota attorno alle cosiddette setlist, ovvero insiemi di competizioni da affrontare in rapida successione che alternano gare di stampo tradizionale a sfide più esotiche, che premiano gli autori delle migliori acrobazie o i più veloci a raggiungere un dato obiettivo. Ed è senz'altro questo il vero punto di forza del racing game Criterion, ed affermare che il prodotto perde gran parte del proprio appeal se privato del supporto online sembra tutt'altro che esagerato.

    Con Need for Speed Most Wanted sembra quasi che Criterion abbia voluto fare il passo più lungo della gamba, sacrificando il tradizionale schema di progressione dei racing game in favore di una soluzione che, a conti fatti, risulta tanto originale quanto priva di spessore nonché foriera di una certa ripetitività nel single player. Fortunatamente, il prodotto EA può contare su un comparto online di primo livello, che fa bella mostra di sé grazie ad un Autolog ancora più integrato e soprattutto con una modalità multiplayer divertente a tutto tondo. E sicuramente il comparto audiovisivo di primissimo livello rende più facile perdonare allo sviluppatore inglese qualche presunzione di troppo in termini di design.

    Pro
    - Tecnicamente ottimo
    - Il modello di guida è sempre vincente
    - Multiplayer ed Autolog molto ben implementati

    Contro

    - Single player un po' troppo facilone e ripetitivo
    - Manca il senso di progressione
    - Comportamento fastidiosamente sleale della CPU

    Voto 8.0

    multiplayer.it
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    Alcune sono terrificanti...
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    Andiamo a prenderci Most Wantend...
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    E mi sembra il minimo...
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    Sei troppo ottimista...
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    Quanto sarà gameplay sto trailer?
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    Massì che dovranno far vedere molto di più... altrimenti lo comprano solo i tre malati di mente che appena vedono Rockstar "vengono", in tutti i sensi...
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    Se dovesse uscire domani non lo prenderei manco per il cazzo...

    Cosa sappiamo? Sappiamo che si chiamerà GTA V, che la casa produttrice è la Rockstar, e poi? Nulla, un video di pochi secondi che, conoscendo le case produttrici, non è gameplay manco per la minchia e qualche immagine, tutta roba che non da la minima idea del perchè dovrei spendere 70 euro.
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    Prendendo ad esempio anche EA... sono entrambe case che han fatto dei capolavori assoluti... ma tra Grand Slam Tennis 2, Fifa 13, l'ultimo Medal Of Honor, LA Noire e GTA IV diciamo che stanno vivendo un momento di appannamento? E sono buono a chiamarlo solo "appannamento"...
8887 replies since 2/8/2010
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